PODCAST - Nuovi farmaci e nuove indicazioni

La maggior parte dei casi di carcinoma mammario triplo negativo viene diagnosticata in una fase precoce. Tuttavia, nonostante i trattamenti ottimali, il tasso di recidiva per queste pazienti, in particolare quelle che non ottengono una risposta patologica completa, è ancora piuttosto elevato. Con la determina del 10 luglio 2023, AIFA ha sancito la rimborsabilità di pembrolizumab in associazione alla chemioterapia come trattamento neoadiuvante e poi, dopo intervento chirurgico, in monoterapia come trattamento adiuvante, nelle pazienti affette da carcinoma mammario triplo negativo localmente avanzato o ad alto rischio.




Sintesi

La maggior parte dei casi di carcinoma mammario triplo negativo viene diagnosticata in una fase precoce. Tuttavia, nonostante i trattamenti ottimali, il tasso di recidiva per queste pazienti, in particolare quelle che non ottengono una risposta patologica completa, è ancora piuttosto elevato. Con la determina del 10 luglio 2023, AIFA ha sancito la rimborsabilità di pembrolizumab in associazione alla chemioterapia come trattamento neoadiuvante e poi, dopo intervento chirurgico, in monoterapia come trattamento adiuvante, nelle pazienti affette da carcinoma mammario triplo negativo localmente avanzato o ad alto rischio (1). A supporto di questa decisione, lo studio KEYNOTE-522, che ha valutato il trattamento perioperatorio con pembrolizumab in aggiunta alla chemioterapia neoadiuvante standard nelle pazienti con tumore mammario triplo negativo in stadio II-III. Lo studio ha raggiunto entrambi gli endpoints primari. Infatti, la combinazione di chemio-immunoterapia ha determinato un vantaggio sia nel tasso di risposte patologiche complete sia in event-free survival a 36 mesi, con un benefico assoluto dell’8% e una riduzione del rischio di eventi o morte del 37%. Questi risultati si sono dimostrati consistenti in tutti i sottogruppi considerati, compreso lo status linfonodale o di PD-L1. Gli eventi avversi si sono verificati principalmente durante la fase neoadiuvante e hanno portato a un tasso di discontinuazione del trattamento del 28% nel braccio sperimentale e del 14% in quello standard. Come atteso, gli effetti immuno-mediati più frequenti sono stati le endocrinopatie (soprattutto distiroidismi) e le reazioni cutanee (2).

Quale è la rilevanza pratica di questa novità?

L’introduzione del trattamento perioperatorio con pembrolizumab in associazione alla chemioterapia rappresenta una svolta significativa per le pazienti affette da carcinoma mammario triplo negativo in stadio II e III, affermandosi come nuovo standard terapeutico in quest’aggressivo sottotipo di tumore al seno associato a una prognosi particolarmente infausta.

Bibliografia

  1. Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – Determina n. 476/2023.
  2. Schmid P, Cortes J, Dent R, et al. Event-free Survival with Pembrolizumab in Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2022; 386:556–567