Oggi ci focalizziamo sullo sviluppo clinico e regolatorio di erdafitinib nel contesto del carcinoma uroteliale avanzato o metastatico. Questa molecola è indicata nei pazienti adulti con tumore uroteliale caratterizzato dalla presenza di alterazioni selezionate del gene FGFR3, e che abbiano ricevuto in precedenza almeno una linea di terapia, tra cui un inibitore del recettore della morte programmata 1 (PD-1) o del suo ligando (PD-L1).
Sintesi
Il razionale molecolare poggia sull’attivazione aberrante del recettore FGFR, che promuove via MAPK/PI3K-Akt la proliferazione cellulare e l’angiogenesi. In circa il 15-20% dei casi di carcinoma uroteliale avanzato vengono identificate mutazioni o fusioni FGFR3, rendendo questo target clinicamente rilevante. Lo studio registrativo chiave è il trial multicentrico, open-label, di fase II denominato BLC2001, che ha arruolato circa 99 pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico portatori di alterazioni FGFR3/2 e con progressione dopo chemioterapia a base di platino. I principali risultati di efficacia riportano: un tasso di risposta obiettiva (ORR) circa 40 % (con ~3 % risposte complete e ~37 % risposte parziali) nei pazienti selezionati per FGFR3 mutazione/fusione. La durata mediana della risposta (DoR) nello studio era circa 5,4 mesi (con intervallo di confidenza ~4,2-6,9 mesi) nella coorte iniziale. I dati aggiornati suggeriscono anche una mediana di sopravvivenza globale (OS) dell’ordine di ~13,8 mesi in analisi di follow-up più lunghe. Sul versante della tossicità, Erdafitinib presenta un profilo coerente con la classe: iperfosfatemia (indicatore farmacodinamico del target FGFR), alterazioni oculari (tra cui retinopatia sierosa centrale/ distacco epiteliale retinico), mucosite, xerosi, onicopatie. È raccomandato un monitoraggio oftalmologico periodico e del fosfato sierico, accanto ad una adeguata presa in carico dermatologica in caso di tossicità cutanea. Accanto al monitoraggio clinico specialistico, la modulazione del dosaggio di erdafitinib consente di ottimizzare la gestione di questi effetti collaterali. Dal 28 Ottobre 2025 il farmaco è disponibile anche in Italia e rimborsato da AIFA nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale. Qual è la rilevanza pratica di questa nuova rimborsabilità? In sintesi, l’indicazione di erdafitinib rappresenta un paradigma dell’oncologia di precisione nel carcinoma uroteliale, in cui l’identificazione del target molecolare consente di somministrare una terapia non solo con risultati clinici tangibili, ma anche in una fase di malattia con opzioni limitate. Il monitoraggio selettivo della tossicità e l’appropriatezza della selezione sono fondamentali per massimizzare il beneficio. In un contesto complesso come quello del carcinoma uroteliale avanzato, disporre di un farmaco capace di colpire selettivamente un’alterazione genetica specifica non è solo un progresso scientifico: è una nuova speranza reale per molti pazienti.